
Santuario della Madonna del Lazzaretto – Masciaga

Il primo edificio della Chiesa di Masciaga risale al ‘400 ed era dedicato a San Nicola di Bari, venne successivamente restaurato nella seconda metà del XVI sec dopo la visita pastorale del Vescovo Mon. Bollani del 1566. (Canonico Girolamo Cavalli) ordinò al Cappellano D. Giovanni Barba di restaurarla o di demolirla risulta ristrutturata nel 1580 in occasione della visita di S.Carlo Borromeo,
Pochi anni prima della visita, nel 1542, (o 1541) un certo Silvestro Benaglio fece dipingere sulle pareti del Lazzaretto situato sulla strada che da Bettoletto portava a Pontenove un Madonna con Bambino.
Negli anni successivi la quell’affresco divenne meta di pellegrinaggio, soprattutto durante la peste del 1630, e fu costruita una piccola cappella. Ma in considerazione del gran numero di fedeli si pensò di edificare un Oratorio o una Chiesa presso il Lazzaretto ma per motivi probabilmente economici e politici si abbandonò tale ipotesi e la Vicinia decise nelle riunioni del 1717 e del 1722 di costruire a Masciaga una nuova Chiesa in cui porre l’affresco della Madonna costantemente preda di furfanti.
L’idea di trasportare l’immagine presso Masciaga era partita dall’arciprete Emigli che diresse il corteo trionfale che nella notte del 29 luglio 1741 trasportò il pesante muro, sul quale è dipinta la venerata Madonna, dal lontano Lazzaretto nella chiesa di San Nicola di Bari a Masciaga in attesa della costruzione del nuovo edificio, che verrà ultimato tra il 1763 e il 1773 alla guida dei lavori c’era Antonio Tagliani, su possibile progetto Spazzi.

In occasione del trasporto dell’immagine della Madonna presso il nuovo Santuario essa finì al centro delle cronache locali dell’epoca, quando una bambina di cinque anni, con problemi di deambulazione, assistendo allo spostamento dell’effigie nell’odierno santuario, venne graziata e ritornò all’uso delle gambe.
Nel 1841, in occasione del centenario della traslazione, presso il luogo in cui sorgeva l’antico lazzaretto, di cui non rimane traccia, fu posto un cippo marmoreo.
Il forte legame tra il Santuario e la comunità bedizzolese si rinnova nei momenti più tragici della storia, ne è un esempio la promessa di fede che si rinnova da oltre un secolo con la “Festa del Voto”, atto di devozione fatto nel 1917: se la Madonna avesse salvato dalla guerra la popolazione, facendo ritornare a casa salvi i soldati dal fronte, l’8 settembre sarebbe diventato giorno di festa e ringraziamento in suo onore.
L’Immagine venne incoronata solennemente da tre vescovi, Gaggia, Rovetta e Peruzzo il 22 ottobre 1922 con grandi feste solenni. In occasione delle feste bicentenarie della traslazione della Venerata Immagine (1942) furono inaugurati i restauri e le decorazioni del Santuario, opera dei pittori Pescatori e Simoni di Brescia, con le nuove balaustre di marmo, il pavimento e le vetrate.