Il “Tunnel” del castello di Bedizzole

Chiunque viva a Bedizzole, tra una conversazione e l’altra, ha sicuramente sentito parlare di un famigerato tunnel scavato per collegare il castello di Bedizzole e il il Castello di Drugolo.

Le versioni di questa storia sono molte, c’è chi dice di averlo visto personalmente, c’è chi dice che dopo la guerra è stato chiuso, c’è chi dice addirittura che lo ha percorso in tutta la sua lunghezza ed è tanto ampio da poter far transitare un carro trainato da cavalli !

Persino Spada scrive che “Fra i ricordi che riaffiorano spesso sulle labbra dei nostri vecchi, ricorre con insistenza la convinzione che esista una galleria sotterranea che allaccerebbe il nostro castello con Drugolo” “un gruppo di giovani, sia per curiosità personale, che per amor del vero, pensò di cercare l’ingresso di questo passaggio nel torrione est (…)Avrebbe veramente fatto piacere avvalorare la tesi dei nostri vecchi, ma purtroppo abbiamo dovuto constatare che in effetti un cunicolo o una sua presunta esistenza restano ancora leggenda.

Se dunque non abbiamo prove che questa galleria sia mai esistita perché è una leggenda così diffusa è così imperitura all’oblio della memoria ?

L’ipotesi che ho elaborato è la seguente, ritengo che la “galleria” sia un fraintendimento che negli anni è stato fatto dai cittadini di Bedizzole di reali fatti storici, e i protagonisti di questa storia sono la gli Averoldi.

La famiglia Averoldi è presente nel Bresciano fin dal XIII secolo, praticavano la professione di mercanti si stoffe ed avevano raggiunto lo status nobiliare già sotto la signoria di Pandolfo III Malatesta. Fervidi sostenitori di Venezia furono tra i promotori della “Congiura di Gussago” del 1425 con la quale Venezia instaurò il proprio dominio su Brescia.

Il nuovo assetto politico della Riviera premiò la famiglia Averoldi che il 21 gennaio 1436 acquistò il castello di Drugolo (proprietà che rimase alla famiglia fino al 1935).

Il ramo della famiglia proprietario di Drugolo proveniva da Brescia e discendeva da un certo Gherardo, un secondo ramo, originario di Cadignano, era invece stanziato nel territorio di Bedizzole con proprietà a Masciaga e Cantrina.

Anche se privi del prestigioso titolo nobiliare, il ramo bedizzolese fu assai influente all’interno del comune, intorno al 1427 Giacomo Averoldi era diventato arciprete della Pieve di Pontenove, e su iniziativa dei due fratelli Simone e Palamede furono eseguiti importanti lavori sulle difese del Castelo di Bedizzole.

Le nuove difese del castello furono messe a dura prova nel contesto della “Guerra di Ferrara o guerra del sale” del 1482-1484 , solo l’eroica difesa per mano di Palamede e Simone Averoldi permise al castello di Bedizzole di resistere per 3 giorni agli assalti del Duca di Calabria che fu così costretto a ritirarsi.

I due fratelli morirono nell’impresa, e il comune mostrò la sua gratitudine alla famiglia Averoldi.

Con il passare degli anni la memoria di questa guerra svanì, ma ciò che restò sulla bocca e nelle menti dei bedizzolesi fu sicuramente il nome della famiglia Averoldi, e probabilmente si iniziò a connettere Palamede e Simone Averdoli al ben più famoso è importante castello di proprietà del ramo principale della famiglia, quello di Drugolo.

Ed è probabile che l’eroica difesa da parte degli Averoldi sia stata giustificata dalla presenza di una galleria sotterranei che ha permesso ai Bedizzolesi di resistere all’assedio.

Dopo ulteriori anni il filo conduttore che connetteva i due castelli, appunto gli Averoldi, venne spezzato e ciò che rimase fu solo l’immagine della galleria di collagamento tra i due castelli.