San Vito

Più propriamente, S. Vito di Albusago, la frazione sorge tra Campagnola e Bussago, il nome deriva da S.Vito, protettore contro i pericoli dei serpenti, al quale la chiesa è dedicata.

Dal 1962 la frazione è dotata di autonomia parrocchiale, e don Giuseppe Archetti ne divenne il primo parroco.

La frazione si è arricchita di un asilo, la cui prima pietra venne posta il 17 novembre 1925, e che venne eretto su disegno del geom. Giuseppe Gavazzi; di un nuovo edificio scolastico costruito nel 1974 a servizio delle frazioni di Bussago, Campagnola, Salago, Salaghetto, Pontenove, Bagatte e San Tommaso. A servizio dell’asilo vennero chiamate le suore Canossiane. Nel 1977 veniva ampliato l’asilo; nel 1996 veniva costruito per iniziativa del parroco don Vianini e su progetto dell’arch. Pietro Pasqualini il centro giovanile parrocchiale inaugurato il 6 ottobre. A S. Vito forse gli Appiani costruirono nel ‘500 una dimora intorno alla quale verso la fine del ‘600 Carlo Antonio Gambara costruì un imponente fabbricato che Fausto Lechi dice “pensato alla grande…ma con scarso senso però di stile ed eleganza”. Ha sale affrescate con figure della mitologia e teste di Cesari. Il palazzo passò dai Gambara ai Feroldi e da questi allo svizzero Edoardo Marquand che a sua volta lo vendette ai Calini dai quali passò a Oscar Comini. Acquistato nel 1997 dalla famiglia Rocca, viene destinato al settore della ristorazione.