Da vedere a Bedizzole

Il Castello di Bedizzole

Il Castello di Bedizzole

Piazza XXV Aprile, 25081 Bedizzole BS

Le mura fortilizie sorsero con scopi difensivi fra il IX e il X secolo, sopra un’altura da cui si dominava la pianura e la valle, attraversata dal fiume Chiese. La fortezza svolse la funzione militare fino al 1401. Alla fine del XV secolo, vi fu un’opera di vasta ricostruzione per i danni subiti nel tempo dal sistema fortilizio; ebbero inizio inoltre le opere alla fabbrica del castello, quelle di riposizionamento della fossa esterna e, contestualmente a ciò, venne completata la muraglia.  l nucleo abitato interno era costituito da una maglia regolare con edifici che si disponevano su linee parallele e doppio affaccio su vicoli intermedi molto stretti. Uno degli edifici interni fu per molto tempo sede Comunale, successivamente durante le guerre di indipendenza fu adibito ad ospedale, sono state trovate testimonianze di feriti portati in Castello a Bedizzole in seguito alla sanguinosa battaglia di Solferino. Il Castello diventa una piazza aperta alla cultura, in particolare agli spettacoli teatrali, durante l’estate. È protagonista anche della Notte Bianca, appuntamento che ogni inizio giugno illumina il centro storico di Bedizzole.

Le Chiese di Bedizzole

Le Chiese di Bedizzole

Il cristianesimo a Bedizzole si diffonde attorno al VI secolo,  le invasioni barbariche del V e VI secolo lasciarono un vuoto di potere che fu colmato dal potere religioso e dalla progressiva diffusione del cristianesimo nelle campagne. Attorno al VI secolo avvenne il lento passaggio dai Pagi rurali alle Pievi.

Il territorio bresciano contava 58 Pievi e quella di Pontenove aveva un ampia giurisdizione sul territorio circostante, oltre che Bedizzole controllava anche Calcinato, Carzago e Calvagese.

Intorno alla metà del 1200, vicino al Castello, sorse la Vecchia Chiesa di Santo Stefano nei pressi della frazione “Piazza” all’origine una Diaconia finì per sostituire progressivamente la Pieve come chiesa principale del paese, il trasferimento diverrà definitivo attorno al 1475.

La nuova chiesa parrocchiale fu edificata nel ‘700 per decisione presa a quasi unanimità nella Vicinia del 28 dicembre 1720. Il disegno fu affidato ad Antonio Spaccio. La costruzione fu iniziata l’8 maggio 1721 e durò trent’anni, con ininterrotto lavoro. Il tempio veniva poi consacrato il 21 aprile 1760 dal vescovo Giovanni Molino

Il Vecchio Mulino

Il Vecchio Mulino

Sulle vestigia del Vecchio Mulino sorge il Mulino attuale che produce la “Farina tipica del lago di
Garda”, un prodotto di Denominazione Comunale di Origine, una vera eccellenza.
Qui la Società Cooperativa Agricola “Farine tipiche del lago di Garda” realizza farine con sapori e
procedimenti di lavorazione unici e antichi che hanno conseguito riconoscimenti a livello
nazionale.
La storia racconta che le prime moliture di cereali della zona risalgono addirittura al lontano 1184.
Mentre la costruzione del Mulino di Bedizzole sarebbe databile tra il 1360 e il 1400, il vecchio
edificio era di proporzioni più ampie rispetto a quello attuale.
Il caratteristico mulino a pietra è stato costruito nell’immobile intorno alla seconda metà del
milleottocento oggi di proprietà di un gruppo di soci. Ha una mole in conglomerato francese e una
struttura di ferro e legno.
La rimessa in funzione dell’antico mulino risale al settembre del 2009 ed è ancora oggi operativo
seguendo i procedimenti della vecchia tradizione.
È possibile vistare i resti archeologici e nello spazio recuperato si allestiscono mostre di artisti con
la collaborazione dell’Associazione Andrea Celesti.

Villa Boschi

Villa Boschi

Un fabbricato di due piani risalente ai primi dell’Ottocento attualmente sede della Biblioteca Comunale “Primo Levi”.  Per anni, e senza che la notizia fosse pubblica, villa Boschi ha dato riparo a numerose opere d’arte giunte da Milano negli anni della seconda guerra mondiale. L’attuale sede della biblioteca ha conservato alcuni capolavori fino agli anni ottanta e novanta del secolo scorso. portati in salvo durante il secondo conflitto mondiale insieme a diverse altre centinaia di opere d’arte della Collezione Boschi Di Stefano. Dal centro di Milano erano infatti giunte a Sedesina, in Bedizzole, opere come La Venere dei Porti di Sironi, diversi Tagli di Fontana, Annunciazione di Savinio, La scuola dei gladiatori di De Chirico, le Nature morte di Morandi e Lavandaie di Bruno Cassinari. Anche se non mancava chi negli anni scorsi riferisse la notizia, la conferma in realtà è recente e viene dalla direttrice della Casa-Museo Boschi Di Stefano, Maria Fratelli, che la documenta con una serie di atti del Comune di Milano secondo i quali viene certificato il ritorno “a casa” dei dipinti tra la fine degli anni ’80 e il giugno ’91. Sede di laboratori artistici, culturali, musicali e teatrali, la biblioteca nell’ultimo anno è diventa un luogo di aggregazione culturale, soprattutto per i più giovani.